Molti i commenti post Brexit a livello politico. Oggi faccio una necessaria riflessione sulle conseguenze per il settore turistico.
Evita di impanicarti (come direbbero a Roma) prima di aver capito a fondo la pur complessa questione.
Dove andranno i turisti
Come sicuramente avrai letto, il valore della sterlina è sceso vorticosamente. Il che significa che il Regno Unito potrebbe diventare una meta economica per il turismo.
Dall’altro lato però il costo del personale tenderà ad aumentare per gli imprenditori extra alberghieri britannici – causa uscita dal mercato libero del lavoro.
E Ryanair e Easyjet hanno già dichiarato di volersi concentrare sull’Europa piuttosto che su accordi bilaterali con il Regno Unito. Quindi meno low-cost per Londra, sembrerebbe. A tutto vantaggio per il turismo interno europeo.
Da capire in futuro cosa succederà. Ecco la situazione attuale di chi viene e chi va:
L’unica cosa che sembra certa è che venire in Italia sarà più costoso per gli inglesi.
Se io avessi una struttura extra alberghiera farei marketing a tappeto immediatamente. Per convincere gli inglesi che quest’estate è la loro ultima chance di visitare l’Italia a prezzi modici.
Cosa faranno i portali
Tieni conto che Expedia, Priceline e Tripadvisor hanno grandi interessi sulla fetta di mercato europeo.
Il 50% dei profitti di Priceline provengono dal vecchio continente. Il 30% per Tripadvisor. Il 25% invece Expedia.
I colossi stanno già correndo ai ripari, e faciliteranno la transizione cercando di impattare il meno possibile consumatori e imprenditori.
La dichiarazione più decisa viene dal CEO di Tui, Fritz Joussen:
“TUI Group has highly professional risk management processes which have taken into consideration all possible scenarios. We are well prepared and confident that TUI Group as a truly global company will not be significantly affected by the decision. It remains to be seen how the decision will affect consumer sentiment.”
In soldoni ce la caveremo egregiamente – loro, intende.
Cosa puoi fare tu
Per il momento informati. Può darsi che non sarà necessario il visto per venire in Italia dal Regno Unito. Che gli accordi tra compagnie aeree saranno mantenuti. Che i flussi turistici resteranno pressoché invariati.
Poi fatti sentire. Non c’è momento più adatto per promuovere l’Italia e la tua struttura in particolare. Parla con i clienti che già conosci, soprattutto gli inglesi.
Ricordati che il turismo è bello proprio perché è globale e senza frontiere. Contro gli imprevisti usa l’arma più potente che hai: un servizio di qualità. Scopri come farlo con i servizi ancillari.
Magari specializzandoti su una nicchia che non risente dei cambi di valuta – appassionati di vini italiani?
Tu cosa ne pensi del Brexit e delle conseguenze sul settore?