Che cos’è la tassa di soggiorno?
La tassa di soggiorno o tassa turistica è un’imposta locale che i tuoi ospiti pagano per soggiornare in località di interesse turistico. Vale per alberghi, ostelli, B&B, campeggi e AirBnb.
Serve a finanziare il turismo e i beni culturali. Ecco perchè è presente solo in città d’arte o di forte afflusso.
L’importo varia: ogni Comune decide quanto dovrai richiedere giornalmente, e per quanti giorni i tuoi ospiti dovranno pagare. Informati inoltre se nella tua città sono esenti alcune categorie (bambini, residenti, disabili).
Ma come funziona nella pratica? Al termine del soggiorno, il tuo ospite può pagarla in contanti o con carta. Fai la ricevuta oppure la fattura, indicandola come “operazione fuori campo Iva”.
Dove si paga di più
Nel 2015 Roma è la città più cara, seguita da Viareggio, Milano, la nostra Firenze. Al sud troneggia Napoli.
Guarda la classifica:
Nella capitale una famiglia con un figlio spende 12 € a notte in un 3 stelle. A Napoli 4,50 €. Una bella differenza!
Secondo il rapporto Federalberghi (molto interessante da consultare), la tassa di soggiorno nel 2015 ha prodotto ai 735 comuni che l’hanno introdotta entrate per 429 milioni di euro. E di questi, 65 sono città d’arte. Speriamo che le municipalità abbiano re-investito i proventi nel turismo.
Ma non siamo gli unici. In Portogallo da quest’anno fino al 2019 sarà prevista la tassa di soggiorno. A Lisbona si pagherà 1 €. In Germania e Olanda si calcola sul 5% del pernottamento. A Parigi varia da 0,42 a 1,50 € a persona.
A Londra ci manca solo la tassa di soggiorno, visto il recente Brexit. Ma anche a Oslo e Madrid non c’è l’imposta. E da te, invece, come funziona?
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